Radon: guida tecnica 4

Estratto dal Manuale di progettazione Ufficio federale della sanità pubblica UFSP Confederazione Svizzera 

IV. Protezione dal radon a livello di progettazione dell’edificio

Molte scelte effettuate a livello di progettazione possono aumentare o diminuire il rischio di esposizione al radon senza che nessuno in realtà pensi alla problematica specifica. Al contrario, se ci si domanda
sistematicamente «come si può eliminare il radon» si possono già attuare misure protettive molto efficaci. Nel corso della pianificazione e della progettazione di nuove costruzioni e di risanamenti si prendono
innumerevoli decisioni. Molte di queste influenzano più o meno direttamente la problematica del radon.
Riportiamo qui di seguito nessi causali diretti ed importanti. Prima di prendere qualsiasi decisione progettuale sarebbe bene chiedersi:
questa decisione può portare dei vantaggi rispetto alla problematica del radon?

Progettazione e destinazione dei locali
La concentrazione eccessiva di radon di regola è un problema che riguarda locali di soggiorno in vicinanza del terreno (seminterrati) e in edifici costruiti su pendii. Tuttavia sono colpite anche abitazioni al
piano terreno situate sopra cantine o ambienti vuoti. Tutte le strategie che mirano a «separare» dal suolo i locali di soggiorno contribuiscono a proteggere dal radon. Esempi:

Rinunciare a trasformare le cantine in locali di abitazione
Nelle nuove costruzioni una prevenzione adeguata deve garantire che anche nelle cantine non abitate non ci sia una concentrazione di radon troppo elevata. In questo caso non è rilevante se le cantine vengano trasformate in locali di abitazione o meno. Così ci si premunisce anche per l’eventualità di una trasformazione futura. La situazione è completamente diversa nel caso di lavori di restauro o di trasformazione quando già esistono o si progetta di costruire locali di soggiorno nelle
cantine.

Evitare vani aperti fin dal livello della cantina
Progettare vani scala aperti fino al livello della cantina significa rendere accessibile al radon tutto l’appartamento. Le scale che conducono delle cantine, almeno in un punto, si dovrebbero poter chiudere con una porta ben isolante. Meglio ancora sarebbe un accesso esterno e separato alle cantine.

Adeguare i tempi di soggiorno alla concentrazione di radon
Spesso il tempo di permanenza in alcuni locali è molto minore rispetto a quello che si trascorre nei normali locali di soggiorno per via delle singole destinazioni previste nella progettazione spaziale. Si utilizzeranno dunque i locali con una concentrazione di radon media o leggermente superiore al normale come stanza per gli ospiti, ufficio, stanza riservata agli hobby ecc..

Isolamento termico e tenuta stagna
Uno degli scopi principali di un edificio è quello di proteggere dal freddo e dalle correnti d’aria nei locali di soggiorno. Un edificio costruito o risanato a regola d’arte dovrebbe essere munito di uno strato di isolamento termico e di una guaina a tenuta stagna che chiudano da tutti i lati gli spazi utili. Il più delle volte la funzione di isolamento termico e di impermeabilizzazione all’aria vengono svolte dagli stessi elementi architettonici, per esempio le pareti esterne o le finestre. Spesso proprio nelle cantine le condizioni non sono più così semplici. Può succedere che lo strato isolante si trovi sotto la soletta di fondazione, nonostante la cantina non sia riscaldata, o che si trovi nel soffitto della cantina, ma che l’intradosso delle scale e le loro pareti laterali non siano isolati. Una vera e propria sigillatura all’aria nelle cantine si trova molto raramente.

Un risanamento connesso alla problematica del radon costituisce
l’occasione per realizzare sistematicamente uno strato di isolamento termico e di impermeabilizzazione dall’aria tra i locali riscaldati e quelli non riscaldati. Il radon viene trasportato dall’aria. Spesso impermeabilizzazione dall’aria e protezione dal radon si ottengono con gli stessi interventi e questo indipendentemente dalle altre misure che si intraprendono per la protezione dall’eccessiva concentrazione di radon. Tuttavia entrambe le misure non devono in nessun caso ridurre
l’efficacia dell’isolamento termico.

Passaggi di condotte
Qualsiasi parte di edificio penetri nel terreno costituisce un potenziale punto di infiltrazione di radon, anche se le condotte sono fissate col calcestruzzo o con mastici elastici.
Le condotte dell’acqua e del gas, le condotte dell’olio da riscaldamento provenienti da serbatoi interrati ecc., se possibile andrebbero introdotte dalle pareti laterali e non dal pavimento. Se sono introdotte lateralmente attraverso una parete, spesso è possibile assicurare una buona ventilazione da sopra (riempimento con ghiaia, lastre di drenaggio). Lo stesso vale sostanzialmente anche per condutture di piccolo diametro, come cavi elettrici e d’antenna. Spesso proprio questi cavi passano attraverso dei tubi vuoti che di solito non vengono sigillati. Tuttavia l’introduzione attraverso le pareti anziché il pavimento non sostituisce ovviamente una buona sigillatura.
L’impianto di fognatura dovrebbe attraversare il pavimento della cantina nel minor numero possibile di punti. Questa esigenza influisce anche a livello della disposizione degli ambienti umidi nei piani superiori
e delle possibilità di riunire i tronchi di condotta al di sopra del pavimento della cantina senza creare problemi di deflusso. I riempimenti con terra dei canali di sterro scavati per le canalizzazioni
interessano un grosso volume di terreno e spesso fungono da vero e proprio sistema di raccolta del radon. Il progetto delle fognature dovrebbe dunque prevedere che sotto l’edificio passi il minimo indispensabile di condotte di scarico e possibilmente senza diramazioni. Le sonde nel terreno per le pompe di calore costituiscono dei collettori di radon di prima qualità. Non dovrebbero essere posizionate sotto il piano di fondazione ma assolutamente a lato dell’edificio. I punti in cui le condotte vengono immesse nell’edificio si potranno poi isolare con relativa facilità e si potrà disperdere nell’aria il radon che ne fuoriesce.

Ventilazione naturale del suolo
L’aria presente nel sottosuolo che si arricchisce di radon originariamente era aria esterna. Essa viene continuamente rinnovata e scambiata. Vale la pena di favorire questo scambio naturale al di fuori delle
pareti e dei pavimenti a contatto col terreno. Se lo strato (relativamente permeabile) al di sotto della piastra di fondazione viene opportunamente collegato con il materiale di riempimento laterale, altrettanto permeabile, l’aria del sottosuolo sotto l’edificio si rinnoverà più rapidamente e la concentrazione di radon diminuirà.

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