Quali tipi di rifugi privati esistono?
Il tipo di rifugio più conosciuto è il rifugio privato realizzato nella cantina di case mono- e plurifamiliari.
Questo comprende generalmente posti protetti per 5 fino a 50 persone, a seconda delle dimensioni dell’edificio.
I rifugi militari non fanno parte di questo insieme.
I rifugi sono subito pronti per essere occupati?
Il proprietario del rifugio controlla periodicamente la prontezza operativa e predispone la manutenzione dei rifugio.
I proprietari degli edifici sono tenuti ad attuare le misure loro previste.
Se diviene necessaria l’occupazione dei rifugi, possono mettere a disposizione dei soccorsi i posti in soprannumero.
Devo eseguire lavori di manutenzione nel mio rifugio?
I proprietari di rifugi privati di regola eseguono semplici lavori di manutenzione, tra cui la pulizia del rifugio e dell’uscita d’emergenza. Non è invece consentito eseguire lavori di manutenzione sulle installazioni tecniche.
Sono previsti posti protetti per persone non rientranti nel calcolo originale del rifugio privato?
No, questo non è previsto: la base di calcolo per la pianificazione dei rifugi è la popolazione calcolata in fare progettuale.
In caso di emergenza, tuttavia, si cercherebbe naturalmente di accogliere maggior numero di persone in cerca di protezione.
I letti e i bagni fanno parte del rifugio?
I gestori dei rifugi (in case unifamiliari o plurifamiliari) devono tenere i letti e i bagni sia in acqua corrente che a secco del rifugio asciutti e puliti in loco.
Questo equipaggiamento è stato predisposto dal proprietario al completamento del rifugio.
Dove posso trovare l’equipaggiamento per il mio rifugio?
Il materiale deve essere immagazzinato in loco. Se stoccato in altro luogo, questo deve essere indicato nel rifugio.
Se vi manca l’equipaggiamento, vogliate rivolgervi a noi con una semplice email.
Per quali situazioni sono previsti i rifugi?
I rifugi sono stati concepiti in primo luogo per proteggere gli occupanti in caso di conflitto armato, ma si prestano anche come alloggi di fortuna per altri scenari (p. es. incidente in una centrale nucleare o terremoto).
Devono resistere agli effetti delle armi moderne, soprattutto alle armi NBC e all’impatto ravvicinato delle armi convenzionali.
In situazione normale, i rifugi vengono utilizzati soprattutto come cantina, locale hobby, magazzino, sede di studio, ecc., e all’occorrenza possono essere liberati in breve tempo ed utilizzati come rifugi NBC per la protezione della famiglia.
La preparazione dei rifugi, ossia lo sgombero e l’arredamento, avviene solo su necessità.
Quanto tempo posso rimanere nel rifugio?
I rifugi sono concepiti in modo tale da permettere un soggiorno di breve o lunga durata (da qualche ora fino a diversi giorni).
Gli occupanti devono poter provvedere al proprio sostentamento per i giorni necessari senza aiuti esterni.
A tal fine si raccomanda di tenere delle scorte d’emergenza sufficienti per circa una settimana.
Queste dovrebbero comprendere in primo luogo alimenti a lunga conservazione e 9 litri d’acqua per persona nonché i medicinali più importanti.
Cosa devo fare per ricevere il segnale radio nel rifugio?
La Società Italiana di radiotelevisione (RAI) diffonde per radio e con gli altri mezzi disponibili le istruzioni sul comportamento da adottare.
In caso di pericolo concreto, le autorità danno l’allarme e diffondono le istruzioni di comportamento via radio, via TV ecc. Per effetto della direttiva europea, è in attivazione IT-allert.
Cosa devo fare per dotare di trasmettitore radio nel rifugio?
In Italia vi è l’obbligo di licenza per l’uso delle frequenze,
Mobile satellitare
Il Mobile Satellite utilizza satelliti per telecomunicazioni immuni a terremoti , inondazioni , tempeste e altri grandi rischi che possono distruggere i mezzi di telecomunicazione terrestri tramite filo o onde.
La telefonia satellitare è attualmente utilizzata principalmente da giornalisti , organizzatori di raduni o spedizioni, marinai , soccorritori e militari .
Onde corte
La trasmissione internazionale in onde corte per emergenza disastro è la trasmissione radiofonica per la ricezione da parte del pubblico in generale e si applica sia alla ricezione individuale che alla ricezione comunitaria per le trasmissioni di emergenza nelle bande HF. Questo servizio può includere trasmissioni sonore o altri tipi di trasmissioni.
In caso di catastrofe di radiodiffusione stazioni vengono ricevuti sulle frequenze: 5.910 kHz , 7.400 kHz , 9.430 kHz , 11.840 kHz , 13.620 kHz , 15.650 kHz , 17.500 kHz , 18.950 kHz , 21 840 kHz , 26.010 kHz .
IT-allert come funziona?
IT-allert è un servizio pubblico tempestivo e puntuale che, avvisando la popolazione interessata, favorisce l’adozione dei comportamenti necessari a minimizzare l’esposizione individuale e collettiva al pericolo.
Trattandosi di un’informazione inviata esclusivamente alle persone potenzialmente coinvolte dall’emergenza, IT-alert rappresenta di fatto una Call To Action, una sorta di attivazione civile che consenta ai cittadini di tutelare sé stessi e gli altri, assumendo un ruolo sempre più attivo e consapevole di autoprotezione.
I messaggi trasmessi dalla centrale di IT-alert viaggiano attraverso tre canali:
Cell-broadcast: ogni dispositivo mobile connesso alle celle delle reti degli operatori di telefonia mobile riceve un messaggio “IT-alert” in caso di allarme, senza bisogno di scaricare alcuna App e senza una preventiva configurazione.
I messaggi Cell-broadcast sono ricevuti soltanto dai cittadini che si trovano in una specifica “cell broadcast area” (gruppo di celle geograficamente vicine).
APP: È in corso di sviluppo una App per smartphone con sistemi operativi iOS e Android, che consenta agli utenti che la scaricheranno e installeranno di ricevere maggiori informazioni e di essere sempre aggiornati sulle buone pratiche di protezione civile.
M2M: i messaggi saranno trasmessi anche attraverso altri mezzi, come ad esempio i canali radio-televisivi.
Si possono portare gli animali nel rifugio?
I progetti normalmente prevedono posti protetti per la popolazione umana. I rifugi non sono progettati per ospitare animali domestici.
In singoli casi tuttavia, a seconda delle dimensioni e dell’occupazione di un rifugio e del tipo di animale, la possibilità di portare con sé un animale domestico non è esclusa.
Devo portare le mie scorte d’emergenza nel rifugio?
Si. In linea di principio il proprietario dovrebbe essere in grado di sostentarsi per diversi giorni senza ricorrere ad aiuti esterni anche in caso di occupazione dei rifugi.
Si consiglia quindi di tenere una scorta domestica comprendente in primo luogo alimenti a lunga conservazione per una settimana e 9 litri d’acqua a persona nonché i medicinali più importanti.
Oltre questo lasso di tempo e in casi particolari, le autorità possono distribuire cibo, acqua e altri beni importanti, ad esempio con il sostegno della protezione civile.
Nel rifugio si può cucinare con un fornello da campeggio?
No, nei rifugi non è consentito cucinare con fornelli ad alcool o a gas a causa del pericolo d’incendio e del consumo eccessivo di ossigeno.
Quanti rifugi ci sono in Italia?
In Svizzera vale il principio: «Un posto protetto per ogni abitante», ma in Italia ,no!
I rifugi privati esistenti sono molto pochi in relazione al numero dei cittadini Italiani, ma il dato ufficiale non esiste.
Dove sono i bunker antiatomici in Italia?
Elenco non ufficiale, che richiede più di una verifica
Villa Ada – Roma. Fonte: ANSA.
Villa Torlonia – Roma. Fonte: ANSA
Palazzo degli Uffici – Roma. Fonte: ANSA
Palazzo Valentini – Roma. Fonte: ANSA
Piazza Venezia – Roma.
Via Gioia – Milano.
Piazza Grandi – Milano.
Piazza Risorgimento – Torino.