Guida: Cronologia di un’emergenza

Informazioni di comportamento

Le fasi temporali

Fase Precoce:

La fase precoce di un’emergenza è caratterizzata dal periodo durante il quale si verificano rilasci di materiale radioattivo nell’ambiente. È soprattutto durante la fase precoce che le dosi possono essere elevate e varie azioni protettive devono essere intraprese prontamente secondo piani predefiniti, per evitare o ridurre le esposizioni alle radiazioni.

Fase intermedia:

La fase intermedia della risposta inizia quando la fonte del rilascio è stata stabilizzata e ulteriori rilasci significativi sono improbabili. Qui l’attenzione è focalizzata sulla caratterizzazione della situazione radiologica per decidere il miglior corso di azione da intraprendere per proteggere persone e ambiente.

Fase di ripresa:

La fase di ripresa a lungo termine inizia quando la fonte è sufficientemente sicura per garantire che non vi siano ulteriori rilasci e le condizioni radiologiche delle aree interessate sono adeguatamente caratterizzate per supportare decisioni riguardanti l’abitabilità futura e l’uso del suolo.

Azioni di protezione:

Per la maggior parte delle emergenze, la pianificazione delle emergenze da radiazioni si concentra sulle azioni di protezione: azioni protettive urgenti e azioni protettive a lungo termine.

Le azioni protettive urgenti sono quelle che devono essere implementate rapidamente per periodi di ore o giorni, al fine di proteggere dalle esposizioni ricevute su scale temporali relativamente brevi. Le azioni protettive urgenti includono:

  • il rifugiarsi sul posto,
  • l’evacuazione;
  • l’amministrazione di iodio stabile;
  • restrizioni iniziali sulle forniture di cibo e acqua.

Rifugiarsi sul posto è un’opzione meno disturbante, anche se la salute e il benessere possono essere influenzati dall’accesso limitato a cure mediche ed assistenza.

L’evacuazione è molto efficace per proteggere piccole comunità, a condizione che sia implementata prima che si verifichi un rilascio e sia stata pianificata adeguatamente. Per un gran numero di persone o in assenza di pianificazione preventiva, l’evacuazione può comportare seri rischi per la salute fisica e psicologica, inclusi decessi.

La somministrazione di iodio stabile è più efficace se accompagnata dal rifugiarsi sul posto o dall’ evacuazione e se somministrata meno di 24 ore prima o fino a 2 ore dopo l’inalazione di radio iodio rilasciato nell’atmosfera.

Le restrizioni alimentari e idriche possono essere attuate su base precauzionale (cioè entro 24 ore) a seguito di un rilascio aereo, consigliando alle persone di non mangiare frutta e verdura fresca non lavata che è stata all’esterno o di non bere acqua piovana. Sulla base dei dati di misurazione radiologica, le restrizioni alimentari sui cibi possono seguire in pochi giorni per evitare che alimenti contaminati entrino nella catena alimentare; Restrizioni simili si applicheranno forniture di acqua potabile potenzialmente contaminata o ai cibi commercializzati provenienti da habitat acquatici contaminati.

Le azioni protettive a lungo termine forniscono protezione dalle esposizioni dovute alla contaminazione dell’ambiente e delle forniture alimentari. Queste azioni non sono urgenti, quindi c’è tempo per pianificare la loro attuazione per massimizzare il beneficio rispetto al danno. Tuttavia, possono ancora esserci rischi per la salute più ampi associati ad alcune di queste azioni protettive, ad esempio, impatto psicologico dopo la ricollocazione o sfide nella gestione psicologica della ripresa.

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